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Leggere Quotes

Quotes tagged as "leggere" Showing 1-30 of 71
Cesare Pavese
“Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.”
Cesare Pavese

Edward Bunker
“Sono convinto che chi non legge resta uno stupido. Anche se nella vita sa destreggiarsi, il fatto di non ingerire regolarmente parole scritte lo condanna ineluttabilmente all'ignoranza, indipendentemente dai suoi averi e dalle sue attività.”
Edward Bunker, Education of a Felon

Miguel de Cervantes Saavedra
“En resolución, él se enfrascó tanto en su lectura, que se le pasaban las noches leyendo de claro en claro, y los días de turbio en turbio, y así, del poco dormir y del mucho leer, se le secó el cerebro, de manera que vino a perder el juicio. Llenósele la fantasía de todo aquello que leía en los libros, así de encantamientos, como de pendencias, batallas, desafíos, heridas, requiebros, amores, tormentas y disparates imposibles, y asentósele de tal modo en la imaginación que era verdad toda aquella máquina de aquellas soñadas invenciones que leía, que para él no había otra historia más cierta en el mundo.”
Miguel de Cervantes Saavedra, Don Quixote

Daniel Pennac
“Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici.”
Daniel Pennac, Comme un roman

Nick Hornby
“Ho da poco scoperto che la mia amica Mary, quando finisce un libro, fa passare qualche giorno prima di cominciarne un altro - vuole dare all'ultima lettura un po' più di respiro, prima che venga soffocata dalla prossima. È una cosa sensata, e mi sembra una linea di comportamento assolutamente lodevole. Noi che leggiamo nevroticamente, tuttavia - per scongiurare la noia e il timore dell'ignoranza e della nostra morte imminente - non possiamo permetterci di farlo.”
Nick Hornby, Shakespeare Wrote for Money

Don DeLillo
“Il libro si adatta alla mano, si adatta all'individuo. Il modo in cui tieni in mano un libro e giri le pagine, mani e occhi, i movimenti meccanici per rastrellare la ghiaia su una calda strada di campagna, i segni sulla pagina, e come una pagina è uguale alla successiva eppure completamente diversa, le vite nei libri, le colline che diventano verdi, vecchie colline ondulate che ti facevano sentire che stavi diventando un altro.”
Don DeLillo, Underworld

Cesare Pavese
“Sono libri, - disse lui, - leggici dentro fin che puoi. Sarai sempre un tapino se non leggi nei libri.”
Cesare Pavese

Alessandro Baricco
“Sapeva ascoltare. E sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la gente si porta addosso: posti, rumori, odori, la loro terra, la loro storia... Tutta scritta, addosso.”
Alessandro Baricco, Novecento. Un monologo

Chuck Palahniuk
“Leggere non è un passatempo da comitiva. Non è come andare a vedere un film o assistere a un concerto. È il margine più solitario dello spettro.”
Chuck Palahniuk, Non-Fiction

Zoran Živković
“«Nemmeno sospettavo che non leggere fosse un peccato mortale.»
«E non lo è. Anche se il mondo sarebbe notevolmente migliore se fosse così.»”
Zoran Živković

Daniel Pennac
“Per lui siamo diventati narratori. Dal primo sbocciare in lui del linguaggio abbiamo incominciato a raccontargli delle storie. Era un talento che ignoravamo di avere. Ma il suo piacere ci ispirava, la sua felicità ci dava le ali. Per lui abbiamo moltiplicato i personaggi, concatenato gli episodi, raffinato gli accorgimenti. Come il vecchio Tolkien con i suoi nipotini, gli abbiamo inventato un mondo. Al confine fra il giorno e la notte, siamo diventati il suo romanziere.
Se invece non abbiamo avuto questo talento, se gli abbiamo raccontato le storie degli altri, e anche piuttosto male, cercando le parole, storpiando i nomi propri, confondendo gli episodi, unendo l'inizio di un racconto con la fine di un altro, poco importa...
E anche se non abbiamo raccontato affatto, se ci siamo limitati a leggere a voce alta, eravamo il suo romanziere, il narratore unico grazie al quale ogni sera lui si infilava nel pigiama del sogno prima di scomparire sotto le lenzuola della notte. O meglio eravamo il Libro.
Ricordatevi di quell'intimità così ineguagliabile.”
Daniel Pennac, Comme un roman

Olof Lagercrantz
“Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. Quando la letteratura è al suo apice ci sembra che d'improvviso ricordiamo qualcosa d'importante che sapevamo ma abbiamo scordato.”
Olof Lagercrantz

Jonathan Coe
“In quanto a lei, sapeva anche di leggere più di quanto fosse sano, di riporre troppe aspettative nella lettura, di avere una sorta di ossessione nevrotica per la letteratura e i suoi presunti benefici sul piano morale.”
Jonathan Coe, Middle England

Jeanette Winterson
“Ti do un consiglio: quando sei giovane e ti capita di leggere qualcosa che non ti piace affatto, mettilo da parte e rileggilo tra tre anni dopo. Se ancora non ti piace, rileggilo dopo altri tre anni. E quando sei giovane - quando arrivi ai cinquant'anni come me - rileggerai il libro che ti è piaciuto in assoluto di meno.”
Jeanette Winterson, Why Be Happy When You Could Be Normal?

Amélie Nothomb
“Indubbiamente ciascun essere ha, nell'universo dei libri, un'opera che lo trasforma in lettore, posto che il destino favorisca il loro incontro. Quello che Platone disse della metà amorosa - l'altro che circola chissà dove e che conviene trovarlo, salvo restare incompleti fino al giorno del trapasso - è ancora più vero per il libri”
Amélie Nothomb, The Book of Proper Names

Doris Lessing
“una generazione di giovani, magari con quindici o vent'anni di studio alle spalle, coperti di premi e di lodi, che però non hanno letto niente, non vanno oltre i loro curriculum scolastici o universitari, che sono ignoranti e per giunta privi di curiosità. Un'ora in loro compagnia mette in crisi qualunque vostro concetto di istruzione... Con loro è impossibile avere una vera conversazione, perché parlano solo di se stessi, dei loro amici, dei personaggi famosi, di shopping, di ricette. Vivono in piccoli mondi ristretti e impenetrabili.”
Doris Lessing, Il senso della memoria: Saggi e racconto

Luigina Sgarro
“Se ami ascoltare più che parlare, è possibile che ami più leggere più che scrivere.”
Luigina Sgarro

Carlos Ruiz Zafón
“Se i libri parlassero, non ci sarebbero tanti sordi in giro. Quello che lei deve fare, Fernandito, è cominciare a evitare che gli altri le scrivano i dialoghi. Usi la testa che Dio le ha piazzato sulle cervicali e si scriva da sé il libretto, perché la vita è piena di trafficanti avidi di riempire la testa del rispettabile pubblico con le stupidaggini che gli convengono per continuare a tenersi in groppa all'asino e con la carota in resta.”
Carlos Ruiz Zafón, El laberinto de los espíritus

Tiziano Terzani
“Il passato è un'indispensabile guida per chi vuol visitare il presente o immaginarsi il futuro. In tutti i miei viaggi mi porto sempre dietro i libri di qualcuno che ha percorso quella strada prima di me. Non solo mi fanno compagnia, ma me ne servo come termine di paragone, come misura di quello che vedo.”
Tiziano Terzani, La porta proibita

Zadie Smith
“Il romanzo e’ una strada a due sensi dove la fatica che si richiede a entrambe le parti alla fine risulta uguale. Leggere, se lo si fa come si deve, e’ difficile tanto quanto scrivere.”
Zadie Smith, Perché scrivere

Carlos Ruiz Zafón
“Ogni libro possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto e di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso.”
Carlos Ruiz Zafón

Chandra Livia Candiani
“Dunque, abbraccia le parole
come fanno le rondini col cielo,
tuffandosi, aperte all’infinito,
abisso del senso.”
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

MAG Scrittrice
“Leon mi afferra il polso. «Devi andare, eh?» mormora con dolcezza.
Sorrido e gli accarezzo una guancia. «Sì, ma d’ora in poi passeremo molto tempo insieme, no? Verrai qui per me?»
Il viso di Leon s’illumina. «Sono sempre venuto qui per te».”
Mag Scrittrice, I'm Not a Princess

MAG Scrittrice
“L’orgasmo scoppiò d’improvviso, come una ventata bollente di scirocco capace di ustionarmi ogni centimetro di pelle. Mossi il bacino contro il suo per prendermi fino all’ultima goccia di quel piacere e lo strinsi a me per nascondere il viso nell’incavo fra il suo collo e la spalla. L’odore di fresco m’invase, prolungando di qualche istante quell’attimo intenso.”
Mag Scrittrice, Room7 - Sei disposta a dimenticare te stessa?

Marguerite Duras
“Ho cominciato a scrivere in un ambiente in cui dovevo farlo con pudore. Scrivere, allora, era un impegno morale. Adesso scrivere sembra spesso non sia più niente. Talvolta me ne rendo conto: scrivere, o è mescolare tutto in un viaggio che ha per destinazione la vanità e il vento, o non è niente ; o si mescola tutto in una unità per sua natura indefinibile, o si fa soltanto della pubblicità. Ma molto spesso non ho un'opinione, vedo che tutti gli spazi sono aperti, come se non ci fossero pareti, come se lo scritto non sapesse più dove andare per nascondersi, per strutturarsi, per leggersi, come se la sua fondamentale sconvenienza non venisse più rispettata, e subito dopo non ci penso più.”
Marguerite Duras, The Lover

Alan Bennett
“„Leggere vuol dire sottrarsi. Rendersi irreperibili. Sarebbe già diverso» disse Sir Kevin «se come passatempo fosse meno… egoistico». «Egoistico?». «Forse dovrei dire solipsistico». «E allora lo dica». Al che Sir Kevin si lanciò. «Se potessimo veicolare le sue letture per uno scopo più ampio: acculturare il paese, ad esempio, per promuovere la lettura fra i giovani.”
Alan Bennett, The Uncommon Reader

Alan Bennett
“L’attrattiva della letteratura, rifletté, consisteva nella sua indifferenza, nella sua totale mancanza di deferenza. I libri se ne infischiavano di chi li leggeva; se nessuno li apriva, loro stavano bene lo stesso. Un lettore valeva l’altro e lei non faceva eccezione. La letteratura, pensò, è un commonwealth; le lettere sono una repubblica. In realtà quell’espressione, la repubblica delle lettere, l’aveva già sentita nei discorsi dei rettori, alle lauree ad honorem e simili, senza aver mai capito bene cosa significasse. All’epoca aveva ritenuto leggermente offensivo qualsiasi riferimento a una qualunque repubblica; se poi il riferimento avveniva in sua presenza, come minimo lo considerava una mancanza di tatto. Solo adesso afferrava il senso di quell’espressione. I libri non sono per nulla ossequiosi. Tutti i lettori sono uguali, e questo le risvegliò un ricordo di quand’era bambina.”
Alan Bennett

Rossella Romano
“Ma ora che era passata ai libri veri, che non avevano figure, ma lunghe storie che richiedevano settimane per essere lette per intero, aveva capito che era molto difficile, alla fine, tornare alla vita di tutti i giorni, non sapere più niente di tutti i personaggi che li popolavano, non dover rubare ogni minuto libero per scappare da loro e scoprire...quel che sarebbe successo dopo.
Rossella Romano, Giù, giù, per mano ad Alice

Susanna Tamaro
“Leer significa crear un pequeño tesoro propio, personal, de recuerdos, de emociones, un tesoro que no será idéntico al de ningún otro y que, sin embargo, podremos poner en disponibilidad común con otros.”
Susanna Tamaro, Querida Mathilda

Susanna Tamaro
“En el fondo, leer no significa otra cosa que crear un pequeño jardín en el interior de nuestra memoria. Todo libro hermoso contiene algún elemento, un bancal, un sendero, un banco donde reposar cuando estamos cansados. Año tras año, lectura tras lectura, el jardín se convierte en un parque, y que en dicho parque puede ocurrir que nos encontremos con alguna otra persona.”
Susanna Tamaro, Querida Mathilda

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